lunedì 20 settembre 2010

L'INCESTO FILOSOFALE

L'INCESTO FILOSOFALE
Di Giacomo Albano

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 Estratto 

Gabri, Giulio e Mattia sono tre ragazzi di vent’anni che si recano sulla riviera romagnola per trascorrere una breve vacanza e partecipare a una grande festa “after-hours” che si svolgerà il giorno di ferragosto nei pressi di Pesaro. Per tre giorni condurranno una vita “on the road”, e Gabri avrà anche la fortuna di incontrare la persona verso cui da qualche mese aveva iniziato a nutrire un amore puro e disinteressato che stava cambiando la sua vita e il suo modo di pensare. Certo è che nel giro di poche ore le sue speranze diventano realtà: fin dalla prima notte, neanche avessero un appuntamento, i due s’incontrano al Peter Pan, famosa discoteca di Riccione. Purtroppo i suoi sogni di amore e di una vita più libera (egli sogna di costituire una nuova comunità di uomini uguali e liberati, quasi sul modello hippy) sono destinati a scontrarsi contro la dura realtà di un episodio che lo metterà in crisi proprio in quei giorni di vacanza e di libertà, e che riguarda proprio la persona amata. Ma per fortuna la crisi non durerà molto. Il giorno successivo, infatti, è Ferragosto, e Gabri partecipa con i suoi amici a una grande festa after-hours, che si svolge in aperta campagna, dalle otto di mattina alle dieci di sera, in una villa-discoteca in cui sembrano essersi dati convegno tutti “gli alternativi” d’Italia. È la prima volta che Gabri partecipa a un vero e proprio rave party. La festa è meravigliosa, e quella magica atmosfera influisce profondamente sul suo stato d’animo, facendogli dimenticare la sua amarezza, e dando avvio a quello sgretolamento dell’ego che sarà poi portato alle sue estreme conseguenze dall’esperienza psichedelica. Quando incontra i responsabili di ciò che era accaduto,  li tratta con tanta allegra e disinvolta affabilità da indurli a sospettare che voglia prenderli in giro. Anche prima ancora di capire quale sia la reale parte di responsabilità della persona amata, ormai non sente più alcun dolore, anzi è felice, poiché finalmente inizia a comprendere la reale natura del suo amore…Quel giorno, per la prima (e forse unica) volta in vita sua, Gabri prova l’LSD: sarà un’esperienza sconvolgente, destinata a produrre un radicale cambiamento nella sua vita e nel suo modo di vedere le cose. Gli viene infatti concesso il privilegio di vivere quella che in Oriente si chiama “Identificazione Suprema”, e cioè l’improvvisa consapevolezza dell’identità tra Spirito universale e Spirito individuale: in altre parole, all’apice dell’esperienza estatica, egli sente con assoluta certezza di essere l’Uno, e che quel mondo che fino ad allora gli era sembrato “esterno” in realtà è interamente contenuto dentro di lui. Improvvisamente, nella luce di un “istante eterno”, comprende che il mondo della molteplicità è puramente illusorio, e che è soltanto un velo di ignoranza- il famoso velo di Maya- a impedire agli uomini di comprendere che tutto è Uno, poiché nell’Uno si può essere se stessi e tutti gli altri esseri senza che in ciò vi sia contraddizione alcuna. E, come se non bastasse, sente di aver vissuto l’indimenticabile esperienza dell’ ascesa alla Vetta in contatto telepatico con la persona amata, e che questo “viaggio” è stato il loro viaggio di nozze. Ecco quindi che anche gli eterni dubbi dell’innamorato (“m’ama o non m’ama?”) perdono del tutto significato, visto che la radice _meta_fisica di tutti gli esseri è identica, e che porsi una simile domanda sarebbe come chiedere all’Uno se ama se stesso. Al mondo è esistito, esiste ed esisterà sempre e soltanto l’Uno: tutto ciò che esiste è l’Uno, e nulla può esistere se non l’Uno. Questo significa, tra le altre cose, che non c’è da possedere o conquistare proprio nessuno, dal momento che i concetti di possesso e di conquista della persona amata presuppongono una separazione da essa che perde del tutto di significato se ci si pone da questo superiore punto di vista. E infatti, quando la persona amata lo invita a fumare con lui il chilum nel bosco, Gabri la accompagna; e tuttavia non soltanto non approfitta di quell’occasione di intimità che da tanto tempo aspettava, ma addirittura ritira senza quasi rendersene conto la dichiarazione d’amore che aveva fatto un mese prima…! Essa non ha più alcun senso per lui, anche perché ha capito che nel mondo illusorio e imperfetto in cui viviamo non è possibile vivere l’Amore nella sua vera essenza e in tutta la sua purezza. Insomma, l’Illuminazione avuta quel giorno (“il più bello della sua vita”) è stata una vera e propria Iniziazione, che però ha segnato soltanto il culmine di un percorso interiore iniziato tempo prima, e che ha reso il nostro protagonista degno di accedere alla Conoscenza Suprema. E se a lui è stato concesso di acquistare questo “terzo occhio” andando ben al di là di una semplice esperienza psichedelica, non è stato soltanto merito dell’Lsd, il quale in fondo è servito più che altro a liberarlo momentaneamente dai cinque sensi e dalle coordinate spazio-temporali rendendogli così possibile “spiccare il volo”. (Lo dimostra anche il fatto che solo una piccola minoranza di coloro che provano questa sostanza arriva all’Identificazione Suprema). Diremo piuttosto che un simile privilegio gli è stato accordato in virtù della forza magica di quel sentimento d’amore puro e disinteressato, la cui nobiltà è valsa da sola a riscattarlo da tutte le altre sue umane debolezze, rendendolo così degno di acquistare la consapevolezza della sua natura divina – sua come di tutti gli altri esseri, la maggior parte dei quali però, non essendo ancora pronti per la vera Conoscenza, ne restano inconsapevoli.