martedì 20 novembre 2007

Progetto Locker

Estratto dall'opera Progetto Locker di Elena Caserini

L’appartamento pareva spoglio. Gli unici mobili distribuiti selvaggiamente negli angoli, servivano solo a sostenere le numerose pile di libri che erano serviti a Maddy per laurearsi. Finalmente era riuscita a raggiungere il suo scopo: avere la laurea in scienze comportamentali, legate alla criminalità nella sua forma più pura. Era l’unica donna del suo corso e forse anche dello stato dello Utah. Nessuno avrebbe mai pensato che Maddy ,con un carattere così mite, altruista e buono d’animo, potesse interessarsi ad una specializzazione così particolare dagli sviluppi devastanti. Si trattava di studiare la psicologia comportamentale di criminali che
avevano compiuto reati gravissimi, facendo esperienza in uno dei tanti carceri di massima sicurezza dislocati nello stato dello Utah. Maddy aveva già deciso in quale prigione fare la sua prima esperienza, non aveva avuto dubbi. Sarebbe andata al St.Jonas Circondarial Home , il penitenziario fondato dal pioniere mormone Jonas , il cui scopo fu quello di innalzare quell’imponente costruzione in mezzo al deserto, quale simbolo di forza e disciplina per tutti coloro che non seguivano le orme del Supremo.
Maddy, infatti era una “mormona mancata”, nel senso che i suoi genitori non le avevano mai imposto la loro religione , era stata lei a scegliere il cattolicesimo con grande determinazione. Aveva spedito la richiesta per l’ammissione al Programma di Recupero già da qualche settimana e attendeva speranzosa un’imminente risposta. Aveva deciso perfino il tipo di reato che avrebbe analizzato e per quanto riguarda i detenuti rinchiusi, avrebbe seguito un programma speciale, fatto appositamente per seguirli e studiarli a fondo nell’aspetto psicologico. Madlaine Locker fu convocata la settimana successiva. Il Direttore del Carcere S.Jonas le aveva comunicato il giorno e l’ora tramite un telegramma, consegnato ventiquattrore prima e ciò l’aveva messa in agitazione . Si era vestita in fretta e furia , indossando il suo abitino rosso piuttosto corto, si era raccolta i folti capelli castani formando un piccolo chignon non molto perfetto dopodiché aveva imboccato la SS.424 , in breve tempo era già di fronte al cancello del carcere.
Non si era mai sentita così ansiosa e apprensiva. Era proprio una sensazione spiacevole, dovuta probabilmente alla massiccia ed imponente costruzione che pareva ingoiare chiunque si avvicinasse ; era grigia e rugosa la muraglia che affiancava il cancello e lei si sentiva così “minuscola” e fragile appoggiata ad essa.
Il “Picchetto d’ingresso” la invitò ad entrare “Signorina Locker il direttore Smith la sta aspettando nel suo ufficio! Mi segua!” Maddy sorrise timidamente “Bene la ringrazio!”.
Percorsero il lungo corridoio d’entrata poi arrivarono nel grande atrio centrale; le celle erano dislocate in diverse aree denominate con lettere dell’alfabeto che davano un preciso significato al cosiddetto “braccio” .
In genere i bracci erano divisi per separare i vari detenuti in riferimento ai reati commessi, una politica costruttiva secondo il direttore Smith. Il suo ufficio era situato al centro del grande atrio.
“Si accomodi pure !” disse con tono gentile David Smith che ormai dirigeva il S.T.Jonas da quasi dieci anni.
Era molto esile, chiaro di capelli e con due baffi incredibili! Non era più tanto giovane e lo si notava maggiormente vedendolo camminare accompagnato da un bastone da passeggio.
“Mi scusi se non le vengo i incontro ma....a causa di questa mia piccola “infermità” non sono più tanto agile!” continuò. “Ci mancherebbe direttore! Sono contenta che mi abbia ricevuto così presto! Sono molto lieta di conoscerla!” i due si strinsero la mano poi si accomodarono nel piccolo salottino.
Maddy spiegò esattamente in cosa consisteva il suo lavoro e quale beneficio si poteva ricavare da una politica di recupero così mirata. Disse anche che la reputazione del penitenziario ne avrebbe giovato, sia in riguardo alla propria politica e sia in riferimento alle nuove misure di recupero promosse dallo stato dell’Utah, che intendeva inserire un programma di riabilitazione fondato sulla promozione del lavoro “esterno” in regime di vigilanza.
“E’ chiaro che i detenuti dovranno essere censiti e giudicati secondo la loro condotta! Farò le dovute selezioni e predisporrò i programmi e gli orientamenti da seguire!” Maddy continuava a parlare a raffica lasciando Smith frastornato, ad un tratto la interruppe “Mi faccia capire bene! Se un carcerato condannato per omicidio si fosse comportato bene durante gli anni scontati e avesse seguito il suo programma di recupero, potrebbe tranquillamente “uscire” in regime di vigilanza e lavorare presso qualsiasi azienda ?”
Maddy scrutò a fondo l’espressione sbigottita del direttore e prima di rispondere si calmò “Si! Potrebbe farlo!” “E in uno stato in cui vige la pena di morte si può promuovere questo ?” Maddy spiegò che era stato proprio lo stato ad incoraggiare il piano di recupero. Naturalmente i reati gravi compresi nella politica escludevano gli omicidi in primo grado, poiché erano suscettibili di sentenza di morte, ma per tutti gli altri era applicabile il programma.
Ci fu sbigottimento e preoccupazione negli occhi di David Smith, mormone praticante da ben vent’anni, ligio e coerente con le scritture del Libro dei Mormon, dove la disciplina e la giustizia erano verità chiare e limpide sulle quali fondare i principi del ST.Jonas. “E’ davvero una follia!” s’infiammò senza rendersi conto che il suo volto era diventato paonazzo. Maddy tacque, si limitò a scartabellare i suoi fascicoli e a scuotere il capo.
L’atmosfera era mutata improvvisamente. Maddy cercò di prendere tempo e quando s’accorse che il direttore si era calmato decise di continuare “Signor direttore! Mi rendo perfettamente conto del suo smarrimento, ma......si tratta di un programma nuovo e se non dovesse funzionare per uno solo dei detenuti selezionati, non avrà vita in futuro! Sono responsabile direttamente dei risultati ottenuti e lei non si deve preoccupare, riguardo le conseguenze che ne
potrebbero derivare nel caso di un totale fallimento dell’iniziativa! Volevo dirle solo questo!” Smith parve quasi rasserenarsi. Ora il suo volto aveva assunto il pallore di sempre. “Capisco!” aggiunse “Vede signorina Locker io conosco personalmente ogni singolo recluso in questo penitenziario e le garantisco che il suo programma è solo una “favolosa utopia”, perché la realtà è ben diversa!
Purtroppo lei non ha mai provato un’esperienza simile, si tratta di criminali e come tali vanno trattati. Penso che si scandalizzerà dei metodi adottati in questo ,ma mi creda non ho potuto fare altro!”
Il colloquio terminò dopo qualche minuto. Si accordarono per il giorno successivo in modo da organizzare un ufficio dove Maddy poteva iniziare il suo programma, consultando tutti gli schedari dei detenuti selezionati e prenotare le “visite” agli stessi, per fare “conoscenza diretta”. Quella notte Maddy fu molto agitata! Si rotolava nel letto pensando al suo nuovo incarico e alle esperienze che avrebbe sicuramente fatto! Avrebbe conosciuto personalmente “quei criminali” . Non era facile e lei lo sapeva! La piramide di schede era in bilico sulla sua nuova scrivania.
Ne aveva selezionati almeno sei per il suo piano di recupero, tuttavia, secondo lei , soltanto due le avevano accesso la speranza.
Il primo nominativo, Ted Baxter, l’aveva incuriosita per la nota in calce alla sua scheda “non recuperabile” e l’altro, James Simmons , per il fatto che era un uomo di colore e nello Utah non se ne vedevano molti. Prese la cartella di Baxter e la studiò a lungo. Era ormai recluso da cinque anni e negli ultimi due era stato trasferito nel braccio C, perché richiedeva un diverso trattamento, più duro del previsto, a causa del suo comportamento ribelle. Era stato condannato a vent’anni di reclusione per omicidio colposo! Aveva accidentalmente investito la sua ragazza con l’automobile ad una forte velocità e l’impatto era stato fatale per lei . Si era sempre difeso sostenendo che non l’aveva vista , tuttavia la giuria non fu clemente, anche a causa dei genitori della vittima che avevano fatto il possibile per ottenere il massimo della pena.
‘Un caso sfortunato’ mormorò Maddy ‘Certo che a venticinque anni .....deve essere una sofferenza atroce!’. Il pensiero di dover scontare vent’anni ad un età simile doveva averlo davvero segnato! Cominciò a predisporre il calendario dei colloqui e senza avere nessun ripensamento chiese il permesso di prendere in considerazione il caso Baxter!
“Non poteva scegliere candidato peggiore!” disse il direttore “Ted mi ha dato sempre gravi problemi comportamentali! E’ indisciplinato, non mostra miglioramenti, sono stato costretto a metterlo in “isolamento” per diverso tempo e senza risultato!
E poi sono riluttante a concederle il permesso!” Maddy si arrabbiò “Perché mai ? Ha forse subìto delle “pressioni” ! E’ vero?” Smith negò. “Mi ascolti direttore Smith, e lo faccia attentamente perché non lo ripeterò una seconda volta se non otterrò questo permesso da lei, mi rivolgerò alla Commissione degli Affari per la giustizia e le garantisco, a pieni poteri , che essendo iscritta in
qualità di consulente, non solo avrò tutti i permessi che voglio, ma La citerò in giudizio per ostruzionismo e le garantisco che non le farà piacere!” lo aveva detto con un tono minaccioso e tutto d’un fiato, come se le parole fossero arrivate prima del pensiero! Smith rimase in silenzio, si sedette sistemando da parte il suo bastone poi sospirò “Va bene! Le farò avere tutti i permessi che vuole! Mi consegni pure il calendario!”
Dopo qualche ora Maddy aveva già fissato i colloqui per tutta la settimana, il primo era prenotato per il giorno successivo. Teodore Baxter quasi trent’anni, brillante studente alla Accademy School of Salt Lake City, diplomato in sistemi elettronici e impiegato alla Gates of Stars da ben tre anni. Aveva preso la nomina per Miglior Programmatore dello Stato, in merito ad un intervento effettuato personalmente in tutte le banche del Paese. ……………………
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