Titolo libro: Il potere segreto del quarzo ialino
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CAPITOLO PRIMO
QUARZO IALINO - VERITA’ E LEGGENDE -
Il nome "cristallo" viene dalla parola greca che significa ghiaccio, poiché gli antichi credevano che fosse ghiaccio ormai così freddo da non poter più essere scongelato. Anticamente i giacimenti di cristalli erano considerati "terre di dei" e solo i grandi sacerdoti o sacerdotesse vi potevano accedere. Il cristallo è ritenuto l'essere più antico che c'è sulla Terra, conserva in memoria le esperienze della Terra ed è stato usato dagli antichi come ricettacolo di conoscenze e segreti.
E’materia in stato di perfezione, energia cosmica, ponte con la spiritualità, è la somma di tutti i processi evolutivi e pura luce divina.
La fama del cristallo di rocca per convogliare energie positive è presente in tutte le culture del passato: dall'antica Roma, al Giappone, all'Africa, all'Australia e persino nelle leggendarie civiltà di Atlantide, Lemuria e Mu. Un'antica leggenda sciamanica di origine australiana racconta che un tempo il mondo era felice e c'era grande armonia. Ma poi successe qualcosa di grave e gli dei persero i loro troni e per diventare eterni si trasformarono in cristalli. Per questo essi definivano
"luce solidificata" il neofita che diventava sciamano. Gli sciamani utilizzavano il cristallo come un potentissimo catalizzatore di energia che permetteva di mettersi in contatto con le forze della Natura.
In alcune parti della terra sono stati rinvenuti dei misteriosi e splendidi cristalli di quarzo, che riproducono a grandezza naturale la forma di teschi umani. Il più famoso rinvenuto nel Belize è conosciuto come“teschio di Mitchell Hedges”, dal nome del suo scopritore, un esploratore inglese. Il teschio è largo 124 mm., alto 147 mm., lungo 197 mm. e pesa 5 chili 200 grammi.; la manifattura è di una qualità veramente straordinaria. E’datato migliaia di anni e gli si attribuiscono straordinari poteri. Per diversi anni fu sottoposto ad approfonditi esami scientifici, da cui si concluse che neanche con le più avanzate tecnologie di oggi si sarebbe potuto scolpire un oggetto così perfetto. Durante i test il teschio mostrava una rilucenza particolare, come se fosse circondatoda un’aura e in più emetteva un suono strano simile a un dolce canto di voci umane. Per questo fu chiamato “il teschio che canta”…………
Una leggenda tramandata dal popolo Cherockee narra di dodici teschi, ciascuno ricavato da un solido blocco di cristallo di quarzo. I dodici teschi erano disposti in cerchio attorno a un teschio di ametista; vi erano inoltre otto bacchette di cristallo disposte nei quattro punti cardinali e nei punti intermedi. Questi teschi, molto antichi, erano una specie di computer olografico che conteneva delle informazioni programmate. Queste informazioni includevano conoscenze sull’origine, scopo e destino dell’uomo e i misteri della vita. Questi teschi sarebbero stati scoperti dall’uomo al momento opportuno e cioè quando l’uomo avrebbe raggiunto un grado di evoluzione tale da non farne un cattivo uso.
Narra la leggenda che gli Atlantidei facessero uso dei cristalli; conoscevano molto bene le caratteristiche della rifrazione, dell'amplificazione e della programmazione del quarzo ialino. La catastrofe che determinò la fine di Atlantide fu procurata proprio dall'abuso dell'energia di questi cristalli. Nella zona oggi conosciuta con il nome di "Triangolo delle Bermude", si
dice si trovino adagiate sul fondo dell'oceano le spoglie dell'antica città di Atlantide. E' probabile infatti che l'accumulo di energia nei cristalli danneggiati sia il diretto responsabile dei numerosi naufragi, scomparse e smaterializzazioni susseguitesi nel corso dei secoli in questa particolare zona della terra. Edgar Cayce, nel corso delle sue ormai storiche letture, fornì le
seguenti descrizioni riguardo all'uso del "Grande Cristallo" in terra Atlantidea: "Il cristallo è stato alloggiato in una speciale costruzione di forma ovale, con una cupola ad apertura meccanica, in grado di esporre il cristallo alla luce del sole, della luna o delle stelle, a seconda dell'utilizzo che se ne deve fare. L'interno della costruzione è rivestito di metallo e pietra non conduttiva, simile all'amianto o alla bachelite. Il cristallo (denominato da Cayce "Pietra di Fuoco") è enorme nel formato, cilindrico di lunghezza e prismatico nella figura, formato da sei lati…..". “I primi Atlantidei erano gente pacifica, e l'utilizzo che facevano del Cristallo di Fuoco ricopriva essenzialmente scopi di carattere spirituale. Ma purtroppo, successivamente, man mano che divenivano note le sue infinite potenzialità, il cristallo venne messo al servizio di altri scopi: le correnti di energia iniziarono ad essere trasmesse attraverso la terra sotto forma di onde radio ed alimentate da questa, hanno cominciato ad attraversare la terra, il cielo ed il mare alla velocità del suono….” ”Fu così che l'eccessiva e scorretta sintonizzazione del Cristallo di Fuoco sulle onde più elevate, ed il costante passaggio di energia elettrica attraverso la Terra, andarono a contrastare l'armonia delle vibrazioni naturali dei vulcani e delle montagne attivandoli e portandone contemporaneamente il punto di fusione oltre la soglia di pericolo. Fu in questo modo che vennero attivati gli sconvolgimenti geologici che inabissarono l'Isola, e che arrivarono, infine, a causare lo spostamento della Terra dal proprio asse...” Il cristallo Atlantideo o Cristallo di Fuoco, venne alterato ed accelerato. In breve tempo alcuni esemplari "modificati" misuravano 25 piedi d'altezza e 10 piedi di diametro, presentavano una cristallizzazione a 12 lati e venivano programmati per immagazzinare informazioni e trasmettere energia. I cristalli più piccoli venivano utilizzati per la meditazione, lo sviluppo psichico, l'aumento delle capacità intellettive, le comunicazioni, la smaterializzazione della materia, il trasporto di oggetti, l'attivazione di campi magnetici ed altri scopi impensabili per la nostra cultura
moderna. Un certo numero di cristalli vennero modellati in forma piramidale e utilizzati per la chirurgia, per le operazioni indolore, e soprattutto per interventi in zone delicate quali il cervello, gli occhi, il cuore e gli organi riproduttivi. Gli Atlantidei usavano una tecnica molto particolare per evitare l'invecchiamento dei tessuti epidermici: si sottoponevano
periodicamente ad una seduta di meditazione della durata di 15/20 minuti all'interno di un cerchio composto da 6, 11, 22 o 24 pietre differenti, tenendo in mano un quarzo ialino non programmato che aveva la funzione di controllo e focalizzazione.
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